Conferenza Regionale sulla Scuola e la Formazione
Imperia 18 marzo 2014 Resoconto Gruppo Lavoro 14 – 25 anni
Il gruppo di lavoro, molto ampio per numero di partecipanti ed eterogeneo, ha manifestato grande interesse per la relazione dell'Assessore Rossetti ed ha discusso, sebbene con tempi ristretti, le tematiche, di seguito sintetizzate.
1) Offerta formativa e lotta alla dispersione e alla disoccupazione giovanile.
La strategia Europa 2020 prevede cinque obiettivi ambiziosi, in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale ed energia/clima.
Le iniziative prioritarie per l'occupazione, gli affari sociali e l'integrazione: "Youth on the Move” e “Un'Agenda per nuove competenze per l'occupazione”, a vario titolo, interessano e coinvolgono il mondo della scuola e della formazione professionale e possono promuovere una crescita intelligente, sostenibile e solidale.
Altri obiettivi UE che si ritengono strategici per il miglioramento del sistema scolastico e professionale sono: la riduzione, al di sotto del 10%, del tasso di abbandono ; dotare le persone delle qualifiche necessarie per le professioni di oggi e domani; migliorare i presupposti per la creazione di posti di lavoro.
Alla luce di questi obiettivi è, a parere del gruppo, il caso di inserire, in modo forte, nel glossario della Scuola e della Formazione, e quindi nella programmazione dei curricoli il termine “occupazione”, un termine positivo, che presuppone la messa a punto di azioni mirate all'inserimento nel lavoro e nella società e che travalica la lotta alla dispersione e all'abbandono.
2) Mobilità e cooperazione transnazionale.
Umberto Eco dice che Erasmus ha costruito una generazione di giovani europei. E' vero!
Attraverso la mobilità e la cooperazione stanno di fatto crescendo una cittadinanza, un'identità europea, sia nella sfera pubblica, sia in quella privata.
Essere scuola in dimensione europea produce come primo beneficio quello di sentire il bisogno di migliorare l'offerta formativa, quindi di entrare nell'ottica di accettare le sfide, di non dare nulla per fatto, di accettare il confronto, di essere pronti ad “accogliere.”
La partecipazione ai Progetti europei cambia la scuola perchè cambia il modo di far scuola , l'ordine delle priorità e aiuta a superare l'autoreferenzialità.
Tutti i progetti di mobilità internazionale appaiono, in questo senso, strategici nella formazione di docenti, studenti, operatori della scuola e della formazione, come auspicato dal nuovo programma Ersamus + 2014 – 2020.
Appare indispensabile ampliare e migliorare la mappa delle reti e dei partenariati che operano a vari livelli per facilitare la messa a punto di interrelazioni, scambi, gemellaggi fra istituzioni formative internazionali e istituzioni del mondo produttivo, della società civile e del volontariato, anche con il fine di rendere più fruibili le esperienze di mobilità per gli studenti.
L’indagine ALMADIPLOMA 2013 , promossa dall'USR Liguria, ci segnala che sono ancora scarse le esperienze all’estero dei nostri studenti, organizzate dalle Istituzioni scolastiche.
La progettualità europea è un’opportunità, dunque, da sviluppare da parte delle scuole ma per questo può giocare un ruolo fondamentale la costituzione, da parte della Regione, di partenariati strategici nei territori.
Il livello di internazionalizzazione della scuola si lega, infatti, al livello di internazionalizzazione delle imprese, soprattutto di quelle che operano su aree strategiche per il nostro Paese, e, quindi, al processo di crescita e sviluppo della nostra economia.
3) Ruolo della Scuola e della Formazione:
in un contesto sempre più dominato dalla complessità, la scuola può sperare di essere considerata indispensabile alla società solo attraverso una vera revisione dei significati dell'educazione, della formazione e dello sviluppo delle intelligenze.
Perchè escano dalla scuola competenze elevate e collettive è necessario che tutti gli attori- scuola ed extra scuola- concorrano alla definizione di un curricolo per la vita.
Occorrerà allora interrogarsi sia su come orientare l’insegnamento e l’apprendimento, su come insegnare le discipline e come metterle in relazione reciproca, facendo emergere non solo le specificità ma le interconnessioni, specialmente dal punto di vista del metodo, dei linguaggi, delle operazioni cognitive.
Chi si occupa di educazione, formazione e istruzione non può, poi, rinunciare al compito democratico di fornire a tutti non solo l’accesso all’istruzione e alla formazione, ma gli strumenti per un apprendimento efficace, autonomo e capace di misurarsi in terreni nuovi.
Una svolta così importante e di tale portata implica, però, la necessità di una revisione “di sistema”che deve interessare tutte le Istituzioni scolastiche e tutta la Formazione Professionale, per superare le criticità e gli stalli che possono ostacolare il miglioramento.
Questo richiede una forte azione di governance che promuova, in tal senso, azioni comuni e condivise, pur nel rispetto delle specificità dell'offerta formativa e dell'autonomia scolastica.
4) Alternanza Scuola Lavoro.
La cerniera studio/lavoro in Italia è un punto critico, ma costituisce l'elemento decisivo per conseguire risultati visibili, anche nel breve-medio termine, nel campo dell'avviamento al lavoro qualificato.
Anche in merito all'esperienza di Alternanza Scuola Lavoro, il gruppo ritiene fondamentale il ruolo di “facilitatore “ che potrebbe ricoprire sicuramente la Regione, ad esempio:
a) con la messa a punto di Protocolli di Intesa con il mondo del lavoro, al fine di rendere più snello ed efficace il percorso di attuazione dell'alternanza e più diffuso l'investimento sulla cultura del lavoro;
b) con la diffusione di una anagrafe delle imprese disponibili ad accogliere studenti;
c) promuovendo la costruzione di un modello condiviso ( tra scuola/formazione e imprese) per la valutazione dell'alternanza e la certificazione delle competenze.
d)sostenendo/ avviando, a livello di sistema, le relazioni tra tutor aziendali e docenti perché i due momenti - apprendimento di “ aula” e di “ officina”- si integrino, sia in fase programmatoria, sia in fase valutativa.
e) Altro aspetto non trascurabile riguarda l’adesione degli allievi ai progetti di alternanza.
Il decreto legisl 77/05 di attuazione della legge 53/03, art.4, postula la autonoma richiesta degli allievi e delle famiglie alla attivazione dei processi di alternanza. Poiché non è per nulla scontato che la motivazione
degli allievi sia implicita, potrebbe essere utile un' azione di informazione/sensibilizzazione di ragazzi e famiglie, fin dal 1° ciclo di istruzione, sul valore dei percorsi di alternanza nel processo di costruzione delle competenze.
5) Reti territoriali e cittadinanza.
Superare l'isolamento e l'autoreferenzialità è ritenuto necessario ed urgente se l'obiettivo è realizzare, nei territori, comunità educative che lavorino per il benessere dei giovani e per la costruzione del senso di appartenenza e di cittadinanza.
Ancora una volta emerge, da parte del gruppo di lavoro, il “bisogno di governance” per l'avvio e/o il sostegno di reti territoriali che vedano, accanto alla Scuola ed alla FP, il coinvolgimento delle Istituzioni, del Volontariato , del mondo della Cooperazione e dello Sport, per realizzare obiettivi educativi e formativi condivisi, mettendo a fattor comune le risorse che ogni attore può impegnare.
Per mancanza di tempo, molti altri argomenti- ad esempio i rapporti con l'Università e il problema della terminalità - non sono stati trattati, seppure ritenuti importanti.
Il coordinatore del gruppo
Anna Maria Giuganino